Un bambino, con le costruzioni lego a disposizione, decise di costruire un castello bellissimo, ma complicato. Iniziò dalle fondamenta, poi i muri portanti, poi ancora le torri, gli spazi interni e via costruendo. Ma mano che la costruzione avanzava, risultava evidente come i pezzi a sua disposizione non fossero quelli necessari, alcuni incastri erano quasi impossibili, si palesavano dislivelli difficili da sanare, restavano buchi non facilmente colmabili, le linee orizzontali e verticali un poco fuori quadra.
Il bambino, sveglio ed intelligente, notò però che se avesse avuto tra le mani un pezzo abbastanza strano per la verità, fuori scala, con angoli ed incastri particolari, forse sarebbe riuscito a completarla costruzione del castello in una forma sufficientemente compiuta ed elegante. Constatava tuttavia che quel pezzo in realtà era una forzatura del sistema, e avrebbe comunque permesso di completare l’opera, ma il tutto avrebbe avuto una solidità relativa e al minimo tocco si sarebbe potuto disgregare. Per vederlo finito però decise che quella era l’unica soluzione possibile.
Il pezzo però non era in vendita ed allora si rivolse ad un abile artigiano che aveva un’officina particolarmente attrezzata e gli chiese se poteva realizzare quel pezzo mancante. L’artigiano ci pensò, ci ripensò ed alla fine di disse disponibile. In qualche tempo costruì il pezzo strano e sghimbescio, che però permetteva di congiungere ad incastro molti pezzi, e lo consegnò al bambino che poté finire il castello e festeggiare l’obiettivo raggiunto, con i suoi familiari ed i compagni. Tutti si dichiararono d’accordo nel non manipolare troppo l’artefatto per evitare disastri, è vero scricchiolava un pochino, ma nel complesso era una bella costruzione.
Quella raccontata è la storia del bosone di Higgs, il pezzo mancante, pur tanto strano, dell’ultima teoria della fisica delle particelle elementari. Teoria che deriva da un sistema formalizzato all’interno del quale sono possibili solo alcune soluzioni e non altre, ovvero, se devo pescare in fondo ad un pozzo una piccola pallina e mi doto di un braccio meccanico con una mano artificiale che raccoglie solo ciò che è sferico, tirerò su la pallina e nessun altro elemento presente nel fondo.
Nella vita talvolta ci si può accontentare.