Uno degli aspetti fondamentale dello sviluppo del bambino é sicuramente l’impostazione di una corretta alimentazione.Buone abitudini alimentari, apprese nei primi mesi di vita, evitano qualsiasi problema in età successiva (il bambino si abitua a mangiare di tutto e senza fare storie).In molti casi l’argomento dieta viene rimandato a quando il bimbo ha superato l’anno di vita poiché i genitori credono che la tenera età sia un impedimento ad una precoce impostazione della dieta -” tanto poi quando é grande si abitua”- é la frase che ricorre per giustificare un’accondiscendenza dovuta al troppo affetto e che genera errati comportamenti alimentari.Altre volte la parola dieta contrasta con una diffusa opinione, presente nella cultura di parecchi genitori, che più il loro figlio é “robusto” più é sano. Si capisce intuitivamente come lo stato di salute non vada commisurato allo spessore del pannicolo adiposo.
Da più parti – televisione, stampa – arriva l’invito a limitare l’uso dei grassi, in specie animali, eppure molti genitori non vedono l’ora di introdurre nella dieta del loro figlio il latte intero che abbonda di grassi animali al pari delle carni animali rosse, con l’idea che siano utili o addirittura indispensabili.
Per evitare le incertezze, le approssimazioni, i problemi legati ad una dieta incongrua, questi brevi appunti intendono presentare ai genitori un chiaro discorso sull’alimentazione, per fornire loro i giusti riferimenti di una corretta dieta, che é uno degli aspetti importanti del difficile compito d’allevare e di educare i figli.
E’ opportuno cominciare dalle regole generali.
A tali regole é difficile risalire da soli stante la contraddittorietà delle posizioni anche all’interno della classe medica; il più delle volte il genitore é costretto ad improvvisare affidandosi al proprio buon senso (e ciò è auspicabile poiché spesso è opportuno lasciarsi guidare da questo che seguire dettami scientifici incomprensibili).
Le regole fondamentali per impostare una corretta alimentazione sono le seguenti:
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a) la regolarità di somministrazione
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b) la moderata quantità
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c) la varietà dei cibi
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d) il modo semplice di cucinarli.
Tali regole generali sono cosi intuitivamente comprensibili che non occorre nessun commento. Come pure non necessita di nessuna spiegazione l’affermazione che é opportuno cominciare ad applicare queste regole sin dai primi mesi di vita.
Serve solo rammentare che regolarità non significa 10 pasti al giorno, anche se intervallati da un eguale numero di ore: per il pediatra potrebbe anche andar bene tale numero di pasti (a condizione che la quantità totale degli alimenti sia quella giusta), ma si consideri l’impegno della mamma che deve “preparare ed apparecchiare” 10 volte al giorno, o ancora si pensi a che tipo di igiene orale si può praticare con un numero così elevato di “momenti alimentari”. Se poi il bambino si abitua a mangiare spesso è difficile riportarlo a soli quattro pasti (quelli consigliati).
Per quanto concerne la quantità moderata si può affermare che non é in funzione di un fabbisogno standard – uguale per tutti -, ma deve essere rapportata alle personali esigenze, diverse da soggetto a soggetto, per il fatto che ogni individuo é diverso da tutti gli altri, anche sotto il profilo alimentare. Ciò vuol dire che se un bambino ha un incremento di peso rapido (ingrassa) mangiando “normalmente, quel normalmente é già troppo, e se il normalmente é solo un biberon di latte occorre ridurre quello stesso biberon ad una quantità tale che l’incremento del peso rientri nei limiti della norma (alla fine del primo anno il bimbo triplica il peso della nascita, negli anni successivi si può utilizzare le formula di calcolo del peso medio moltiplicando l’età per due ed aggiungendo 8).
A proposito della varietà dei cibi si intende specificare come non abbia il significato di una modificazione giornaliera del menù, ma che é sufficiente inserire nella dieta alcuni sani alimenti che forniscano tutte le sostanze necessarie per l’accrescimento; quando si somministrano il latte scremato, la carne (poca), il pesce due volte la settimana (va bene anche il merluzzo), il formaggio dolce, lo yogurth, l’uovo e tanta verdura e frutta, allora la dieta é sicuramente varia.
A proposito del modo di cucinare i cibi si consiglia una cucina semplice, che eviti l’eccessiva cottura dei cibi, per salvaguardare i principi nutritivi e le vitamine, e l’uso dei grassi. Dovendo utilizzare olio preferire quello d’oliva extravergine (anche per friggere).
Codificate le regole generali occorre approfondire il discorso intorno agli alimenti da preferire.
Vi sono una serie d’alimenti fondamentali che vanno sempre privilegiati e quindi somministrati che sono:
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il latte materno nei primi mesi (se possibile ovviamente);
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b) il latte vaccino parzialmente scremato nel periodo di vita successivo (il latte deve essere considerato un alimento insostituibile);
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c) gli alimenti d’alto valore nutritivo e poveri di grassi tra i quali vanno annoverati il pesce, l’uovo, la carne bianca e magra, i formaggi dolci, lo yogurth.
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d) le verdure e la frutta d’ogni tipo che sono un complemento indispensabile – per l’apporto in vitamine e sali minerali – nella dieta.