Lo stato di salute del bambino è la risultante del buon funzionamento di tutti gli organi e di tutti gli apparati. Questi si influenzano reciprocamente, per cui, per esempio, se l’apparato respiratorio ha un qualche problema l’apparato digestivo ne risentirà (il paziente sarà inappetente) ed anche quello muscolare sarà interessato manifestando dolori e debolezza .
Ciò significa che se le funzioni fondamentali sono in perfetta efficienza, la presenza di un sintomo o di qualche segno che possa indirizzare verso una patologia, non significa automaticamente malattia.
La valutazione dello “star bene” si estrinseca principalmente in cinque aspetti fondamentali, che, come aiutano il medico nel percorso diagnostico, così possono orientare i genitori a capire se un disturbo che si presenta occasionalmente nel proprio figlio sia lieve e transitorio, e che quindi il bambino può superare da solo e senza farmaci, oppure meriti un consulto od una visita presso il proprio pediatra.
I cinque criteri fondamentali sono:
1) mangia
2) va di corpo
3) dorme
4) ride
5) gioca
E’ comprensibile in base alla semplice esperienza di una banale influenza come la presenza del virus nell’organismo modifichi i parametri suddetti (oltre a presentare i classici sintomi della febbre, del bruciore di gola, ecc.): il bimbo mangia meno, non è più regolare nell’andar di corpo, dice di essere stanco e di avere sonno, cambia l’umore (non ride) e smette le abituali attività di gioco.
Ora se, per esempio, la comparsa di tosse e bruciore alla gola non compromettono l’appetito, la regolarità nell’alvo, non modificano il ritmo sonno-veglia, non cambiano l’umore del bambino, che continua a giocare, allora significa che il funzionamento generale dell’organismo è buono e che quindi non vi può essere uno stato di malattia grave o preoccupante. Si può invece ipotizzare un lieve disturbo locale, dovuto alla presenza di virus localmente, magari legato ad una infreddatura, alla quale l’organismo risponde in modo autonomo, efficacemente e senza l’ausilio di medicine. Al più, con l’uso di qualche supposta di tachipirina per qualche giorno, con una somministrazione di tre dosi giornaliere, anche in assenza di febbre, per aiutare l’organismo a riprendersi più facilmente.
Può essere utile per facilitare il compito di valutazione attribuire ai cinque parametri suesposti un valore di 20 punti ciascuno, ovvero:
1) mangia 20
2) va di corpo 20
3) dorme 20
4) ride 20
5) gioca 20.
Se la somma è 100 il bambino ovviamente sta bene, e va considerato sano anche se la somma è sopra gli 80 purché i 20 punti mancanti non siano attribuibili ad un’unica voce (se smette di andare di corpo completamente deve essere consultato il medico, così come se non mangia più nulla ecc.).
Se per esempio il bimbo invece:
1) mangia un poco meno e lo valutiamo 16
2) va di corpo benino 18
3) dorme disturbato 15
4) ma ride come sempre 20
5) e gioca meno 15,
per cui il totale è 84, allora possiamo supporre che l’organismo del bambino sarà in grado di affrontare senza problemi il disturbo o il sintomo che si è presentato,
Se il totale sarà inferiore, vedi per esempio:
1) mangia poco e lo valutiamo 12
2) va di corpo benino 18
3) dorme agitato 12
4) è irritabile 10
5) gioca meno 15,
per cui il totale è 67, allora dobbiamo interpellare il medico perché significa che è presenta uno stato di malattia che necessita di un intervento mirato e di una terapia farmacologica.
La capacità di valutazione si affina nel tempo e con l’esperienza e si deve fare in modo che non venga influenzata dal timore o dall’ansia.
Questi suggerimenti orientativi non sono certamente la verità scientifica assoluta, ma possono aiutare i genitori a gestire meglio il loro rapporto con i figli e con pediatra.
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